RETE DELLE SCUOLE DELL’INFANZIA PARITARIE DELLA VALLE SAN MARTINO
Nella splendida cornice della Valle san Martino, da una sinergia tra la Parrocchia SS Gervasio e Protasio, la Parrocchia e , nasce nell’agosto 2020 LA RETE DELLE SCUOLE DELL’INFANZIA PARITARIE DELLA VALLE SAN MARTINO. Un progetto integrato da qualche anno tra le diverse scuole dell’infanzia paritarie per la realizzazione di attività di progettazione, coordinamento e formazione comuni e con la condivisione di servizi, spazi e risorse professionali.
LE SCUOLE DELL’INFANZIA PARITARIE DELLA VALLE SAN MARTINO hanno sede all’interno di tre comuni: Carenno, Torre de Busi e Vercurago e attualmente accolgono in totale circa 170 bambini dai 2 ai 6 anni d’età.
Si è pensato ad una RETE che si caratterizza con una parola chiave: SINERGIA. Sinergia tra sezioni primavera e scuole dell’infanzia che garantiscono: un progetto integrato per la realizzazione di attività di progettazione, coordinamento e formazione comuni e con la condivisione durante l’anno di servizi, spazi e risorse professionali; la creazione di ambienti accoglienti e inclusivi, che riconoscono e valorizzano le differenze; la promozione della partecipazione attiva delle famiglie.
- SCUOLA DELL’INFANZIA PARITARIA ANGELI CUSTODI DI CARENNO
- TORRE DE BUSI – SS. MICHELE ARC. E GIOVANNI BATTISTA
- VERCURAGO Parrocchia SS. GERVASIO E PROTASIO
Idea di bambino
Il progetto pedagogico e culturale, elaborato ed attuato in questi anni, si fonda sull’idea che ogni bambino, anche piccolissimo, sia costruttore del proprio sapere, quindi su un’idea che ognuno viva dentro ad una propria possibile, straordinaria unicità ed originalità, all’interno però di una relazione, di un dialogo, di una continua negoziazione con l’altro (adulto e bambino). Il progetto educativo della RETE DELLE SCUOLE DELL’INFANZIA PARITARIE DELLA VALLE SAN MARTINO, promuove e sostiene la formazione dei bambini attraverso lo sviluppo di tutti i suoi linguaggi: relazionali, comunicativi, cognitivi, simbolici, etici, metaforici ed espressivi. L’organizzazione e la cura dei contesti educativi (spazi, tempi, materiali, relazioni), l’ascolto delle singole unicità, la valorizzazione del gioco quale situazione privilegiata d’apprendimento, il sostegno ai processi di ricerca dei bambini, l’importanza del gruppo quale dimensione privilegiata di consolidamento delle esperienze, la promozione di processi creativi sono alcuni degli elementi caratterizzanti la pratica educativa nei servizi rivolti all’infanzia.
Il bambino è inteso come soggetto che deve crescere per ampliare gli orizzonti della propria vita e dare un senso all’esistenza, per conquistare autonomia, per valorizzare al meglio la propria individualità e le proprie capacità, per apprendere nuove conoscenze e competenze, per realizzare se stesso insieme agli altri nella società.
Le Scuole, essendo paritarie si allineano alla normativa scolastica nazionale in atto e in particolare alle “Indicazioni per il CURRICOLO per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo di istruzione” emanate con D.M. 04.09.12 e alle indicazioni Nazionali e Nuovi scenari proposte dal M.I.U.R il 22 febbraio del 2018 che affermano: “La Scuola dell’Infanzia, statale e paritaria, si rivolge a tutte le bambine e i bambini dai tre ai sei anni di età ed è la risposta al loro diritto all’educazione e alla cura, in coerenza con i principi di pluralismo culturale ed istituzionale presenti nella Costituzione della Repubblica, nella Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e nei documenti dell’Unione Europea. Essa si pone la finalità di promuovere nei bambini lo sviluppo dell’identità, dell’autonomia, della competenza e li avvia alla cittadinanza.”
Le scuole dell’infanzia si pongono come luogo dove il bambino può:
- Consolidare la sua identità (chi sono io?): costruire e rafforzare un’immagine positiva di sé e la fiducia nelle proprie capacità sperimentando diversi ruoli e forme d’identità (figlio, alunno, maschio/femmina, ecc.);
- conquistare la sua autonomia (io sono capace di…) non solo nell’essere autonomo nel vestirsi, pulirsi, mangiare da solo, ma anche capace di fare scelte ed esprimere le proprie idee nel rispetto degli altri;
- sviluppare le proprie competenze (io posso fare…): giocare, muoversi, manipolare, curiosare, domandare, imparare a riflettere sull’esperienza attraverso l’esplorazione, l’osservazione e il confronto per essere capace di affrontare la vita con tutti gli strumenti necessari per dare il meglio di sé;
- avviarsi alla cittadinanza (io non sono solo): scoprire l’altro da sé e attribuire progressiva importanza agli altri e ai loro bisogni, rendersi sempre meglio conto della necessità di stabilire regole condivise, dialogare ascoltandosi reciprocamente, riconoscere diritti e doveri uguali per tutti.